La Giornata della Memoria

L'articolo racconta come l'istituto ha vissuto la Giornata della Memoria

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Genny Frigo

Docente e funzione strumentale

Alla scuola primaria…

Non è facile trovare le parole con i bambini delle scuole primarie per commemorare la Giornata della memoria. Abbiamo cercato quelle giuste, trovando il giusto equilibrio tra la necessità di entrare nel tema, ma anche di non essere troppo espliciti, specialmente per i più piccoli. Gli albi illustrati scelti (La cosa più importante, La mia mano, La bambina del treno, Boom – La guerra dei colori), declinati per l’occasione con le giuste sfumature, ci hanno permesso una narrazione sincera del valore della diversità, di coglierla tra i banchi, di creare treni fatti di colori, libertà, pace e parole belle. Questi treni di carta, ora, appesi in classe, ci ricordano una speranza vera: quella di non voler dimenticare mai cosa genera il disprezzo per chi è considerato diverso. Sentire vibrare le storie che abbiamo raccontato, tra le teste silenziose e commosse dei giovani alunni delle classi del comprensivo di Romano, non è stata solo una bella occasione o un passo doveroso, ma anche un terreno fertile nel quale, da insegnanti, non potremo esimerci – mai – dal seminare.

Alla scuola secondaria…

I docenti hanno avviato molteplici proposte sulla Giornata della Memoria (dialoghi e riflessioni, letture, poesie, film, documentari, attività pratiche), con l’obiettivo di far acquisire valori da apprezzare e interiorizzare: tolleranza, rispetto, solidarietà.

Riprendendo il discorso di Liliana Segre al Parlamento Europeo, la Senatrice, citando la poesia La Farfalla di Pavel Friedman, afferma:

“Che la farfalla gialla voli sempre sopra i fili spinati. Questo è un semplicissimo messaggio da nonna che io vorrei lasciare ai miei futuri nipoti ideali. Che siano in grado di fare la scelta, e con la loro responsabilità e la loro coscienza, essere sempre quella farfalla gialla che vola sopra ai fili spinati.”

Gli alunni hanno realizzato, su un pannello di cartone che è stato collocato nell’atrio della scuola, il simbolo della libertà, valore imprescindibile di ogni essere umano. L’attività ha previsto: lettere ritagliate di carta gialla per comporre le parole “Per non dimenticare”; fili di lana nera per imitare il filo spinato; realizzazione con la tecnica dell’origami, di tante farfalle gialle di dimensioni diverse per indicare persone adulte e bambini.

Memoria è quando i ricordi sono diventati mattoncini del nostro oggi.

Lia Levi

Una classe ha trasformato il cubo, argomento di una lezione di geometria, in pietra d’inciampo: su un pannello di cartone di forma quadrata i ragazzi hanno posto il titolo “Inciampare nella storia per non dimenticare”; ognuno ha realizzato un cubo e su una faccia, ha scritto una parola. I cubi che sono stati incollati sul pannello secondo un certo ordine, compongono la frase: “L’olocausto è una pagina del libro di storia da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria. Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”.

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