Data:

12 aprile 2016

Tempo di lettura:

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L’inclusione è un processo che intraprendono insieme la persona con Bisogni Educativi Speciali e il contesto che la accoglie e la include. In questo Istituto l’inclusione degli alunni con BES coinvolge ciascun docente secondo i principi di corresponsabilità e di condivisione: l’accoglienza e la frequenza di questi alunni avvengono con la presa in carico da parte del Dirigente Scolastico e di tutto l’Istituto Comprensivo.

Il Progetto Inclusione della scuola prende avvio quindi con la Continuità (attraverso il dialogo con la famiglia e la scuola di provenienza dell’alunno), prosegue con l’Accoglienza e la Progettazione, si conclude con l’Orientamento verso la scuola Secondaria di Secondo Grado, passando attraverso la personalizzazione e/o individualizzazione delle finalità, degli obiettivi ai quali farà riscontro un’azione didattico-educativa specifica in cammino verso i traguardi di competenza.

Nell’ottica dell’inclusione la nostra scuola si sta muovendo nella riflessione e nel coordinamento delle azioni di sistema, già presenti o che possono essere implementate, attraverso il Gruppo di Lavoro per l’inclusione (GLI) che si integra con gli altri Gruppi di Lavoro attivi nell’Istituto (per le azioni di accoglienza, continuità, salute e prevenzione, integrazione alunni stranieri, orientamento, …). Il GLI, allargato alle diverse componenti docenti e non docenti, procede anche per sottogruppi di lavoro, con azioni quali la rilevazione, la pianificazione, la prevenzione, la formazione, l’innovazione e l’aggiornamento, la rete col territorio, con i Servizi e tra scuole.

Le azioni inclusive vengono predisposte attraverso il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) che, come suggerisce la normativa, è un “momento di riflessione di tutta la comunità educante per realizzare la cultura dell’inclusione, sfondo integratore sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni”.

Il concetto di Bisogno Educativo Speciale comprende dentro sé tutte le possibili difficoltà educative, di apprendimento, psico-affettive e linguistiche degli  alunni a scuola. Tutte queste situazioni sono molto differenti tra di loro e ciascuna deve ricevere un’attenzione educativo-didattica personalizzata ed efficace a favore dell’apprendimento, del successo scolastico e del benessere di ogni studente.

All’inizio del percorso di apprendimento accanto alla ricognizione delle capacità, delle risorse e dei punti di forza è indispensabile avviare anche l’analisi dei Bisogni Educativi Speciali. Essa avviene fin dall’inizio del percorso scolastico ed in ogni momento del suo procedere perché ogni alunno (talvolta con continuità, altre in modo temporaneo), può manifestare Bisogni Educativi Speciali:  per motivi fisici, biologici, fisiologici, oppure per motivi psicologici e sociali, riguardo ai quali è necessario che la scuola si attivi e offra una risposta adeguata e personalizzata.

Per l’analisi del Bisogni Educativi Speciali  si prende in considerazione la persona nella sua totalità, ma anche il contesto che l’accoglie (classe, docenti, ambito familiare, extrascuola…) perché la prospettiva di osservazione è quella  bio-psico-sociale che si fonda  non solo sul  profilo  di  funzionamento  dell’individuo, ma anche sull’analisi  dell’ambito che lo accoglie.

Nelle classi di ogni ordine e grado  ci possono essere  alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni:  difficoltà di apprendimento, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici; deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell'attenzione e dell'iperattività; disabilità, situazioni di salute, svantaggio  sociale e culturale, disagio psico-affettivo difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.

La normativa scolastica  italiana per l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali dà alcuni riferimenti rinnovati e consolidati nel tempo:

  • Legge 104/92: alunni con certificazione “ai fini dell’integrazione scolastica” che dà la possibilità di avere un Piano Educativo Individualizzato(redatto sulla base di una Diagnosi Funzionale DF e di un Profilo Dinamico Funzionale PDF) - ed il sostegno scolastico.
  • Legge 170/2010: alunni con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA). È prevista la stesura di un Piano Didattico Personalizzato (PDP) che definisca le azioni didattiche, le strategie appropriate e l’uso di misure compensative e/o dispensative.
  • Normativa sui Bisogni Educativi Speciali [Direttiva Ministeriale 27/12/2012Circolare Ministeriale n.8 6/03/2013 e seguenti]: alunni con altri BES (relativi all’apprendimento, al comportamento, alla relazione, a situazioni psico-affettive,…), per i quali la scuola può stilare un Piano Didattico Personalizzato-BES(PDP-BES) e definire percorsi, strategie d’intervento personalizzati ed eventuali strumenti compensativi.
  • Normativa alunni stranieri: per l’accoglienza, la frequenza scolastica e l’integrazione, sulla base di quanto definito dal MIUR e nelle "Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri"
  • Istruzione ospedaliera e domiciliare: la normativa definisce , attraverso un “Vademecum… ad uso dell’istruzione di ogni ordine e grado”( MIUR -Viareggio 2003), le azioni che la scuola deve predisporre in caso di ricovero ospedaliero prolungato o di istruzione domiciliare per impossibilità di frequenza scolastica.

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Ultimo aggiornamento

16 settembre 2016